Nelle presentazioni è tutta una questione di memoria – non la tua, ma quella del pubblico che ti sta ascoltando.  

Quando si parla in un contesto aziendale o educativo, la principale preoccupazione è ciò che la gente ricorda dopo che hai smesso di parlare. O almeno dovrebbe esserlo.  

Le statistiche mostrano che, appena finita una presentazione, le persone ricordano solo il 50% di quello che viene detto, 25% il giorno dopo, e poi giù al 10% una settimana dopo su quella che viene chiamata la “curva di Ebbinghaus” o “curva dell’oblio”.  L’oblio è esponenziale.  

Uno dei problemi chiave è come l’attenzione del pubblico vaga quando si inizia a parlare. In un ambiente in cui la maggior parte di noi è multi-tasking in ogni istante, convincere il tuo pubblico a prestare attenzione e a tenere le mani lontane dalle e-mail è un compito molto difficile. Ecco un modo per convincerli a prestare attenzione e a ricordare: RISKIARE.  

R-Repetition (Ripetizione)  

Mentre la ripetizione meccanica è noiosa, la ripetizione con variazione è la musica del discorso. Basta pensare al discorso “I Have a Dream” di Martin Luther King, in cui usa proprio quella frase per sollevarci e ispirarci – e farci ricordare. Questa è una ripetizione strutturale che dovresti usare all’inizio, alla fine e nei punti più importanti del discorso per ricordare agli ascoltatori dove li stai portando con il tuo discorso.  

Un altro aiuto per la memoria è la ripetizione attraverso i sensi. La teoria della memoria ci mostra che più sensi si coinvolgono, maggiore è la possibilità che il pubblico ricordi. E’ dimostrato ad esempio che l’aggiunta di una singola immagine forte al concetto centrale lo rende più memorabile. Potresti creare qualche gioco di parole, una frase eccezionale, inventare una rima o due: in questo modo creerai un “tormentone” che il tuo pubblico non potrà dimenticare.  

Se ne ricorderanno, se RISKi”, potrebbe essere un esempio!  

Ci sono anche altri sensi che puoi coinvolgere. Avere un oggetto tra le mani e porgerlo a qualcuno è un modo molto efficace per far ricordare. Il nostro senso del tatto, il nostro corpo ricorda tanto quanto i nostri sensi uditivi e visivi.  

I- Identification (Identificazione)  

Identifica chi è il tuo pubblico e identificati con il tuo pubblico. Questo comporterà diverse azioni molto positive: analizzare il pubblico per vedere cosa potrebbe sapere o non sapere del tuo tema e sorprenderlo con la novità. Identificarsi con il pubblico significa mostrare loro come la tua proposta li colpisce e li può aiutare. Niente cattura la nostra attenzione più di qualcosa che ci porterà qualche tipo di vantaggio nella vita.  

Identificarsi significa anche identificare le metafore che renderanno chiaro il tuo messaggio. Molti di noi hanno materiale e concetti estremamente difficili da comunicare. Semplificandoli e rendendoli universali, piacerai molto al tuo pubblico.  

S-Surprise (Sorpresa)  

Poiché la maggior parte delle presentazioni aziendali sono noiose fin dall’inizio, creare un’apertura forte e sorprendente è un buon modo per farsi ricordare. Ci sono numerosi modi per farlo, fornendoci un bisogno immediato, facendo una domanda, raccontando una storia che sia attinente al tema. Una battuta (o tre) è considerata rischiosa in un ambiente di lavoro, ma è anche memorabile, soprattutto se riuscirai a trasformarla in una gag ricorrente. “Se ne ricorderanno, se RISKi”,  

La sorpresa può anche venire dal fatto di fornire nuove informazioni. Tutti amiamo imparare cose nuove; aggiornare il pubblico su qualche nuova informazione, tendenza o concetto, lo renderà sorpresi – e grato.  

La sorpresa è anche un elemento importante nella storia. La struttura delle storie è fatta in modo da chiedersi sempre cosa succederà dopo – la famosa “domanda della storia”. La storia stessa non ha bisogno di essere strana o esagerata. Puoi aprire la tua presentazione con una storia e non finirla – basta lasciare in sospeso il pubblico fino alla fine. In questo modo, avrai creato interesse e ti sarai guadagnato/a una chance di mantenere l’attenzione degli ascoltatori fino alla fine.  

K-Kineticism (Cinetismo)  

Rendi la tua presentazione interattiva. Più coinvolgi il pubblico (facendo loro domande, facendo alzare le mani) più saranno coinvolti in quello che hai da dire. Più li metti in gioco, più dovranno stare attenti.  

Cinetismo nel senso di MOVIMENTO, mantenere il movimento. Cerca di mantenere il discorso in movimento, promettendo qualcosa alla fine, offrendo nuove prospettive sui tuoi argomenti, e cambiando il ritmo ogni tanto. Se hai iniziato con un’ipotesi, confermala o cambiala alla luce di ciò che hai già detto al tuo pubblico.  

Infine, la cinetica riguarda anche la presenza fisica. Non avere paura di muoverti mentre parli. Usa lo spazio che hai nella stanza (o nello schermo, se sei online) per esprimere le tue idee, muovendoti da sinistra a destra (o viceversa) mentre “cammini” attraverso I tuoi argomenti. Muoviti verso il pubblico mentre dimostri I tuoi punti chiave.  

Insomma..  

Aiutati con più espedienti diversi, non limitarti a riassumere i tuoi punti principali.  

Gli psicologi parlano della “regola del picco finale” quando si riferiscono alla memoria degli eventi. Per esempio, quando si guarda indietro ad una vacanza, non si vede un intero film passare. Ciò che generalmente si ricorda è qualche momento importante – forse saltare da una scogliera nell’acqua – e come è finita la vacanza. Far sì che il pubblico ricordi significa anche avere quel momento memorabile e un finale forte.  

Un finale forte riporta le cose al pubblico. Una chiamata all’azione può chiedere loro di agire sulle informazioni che hai dato loro.  

La ricerca ci dice che tra le poche cose che la gente ricorda in una presentazione ci sono l’inizio e la fine. Se RISKi, puoi sfruttare al meglio queste tendenze naturali.  

“ Se ne ricorderanno, se RISKi”,  

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